In principio
Nel 1970, Padre Ringo, Padre John e Padre Costantino arrivarono nel convento dei frati cappuccini di Vigevano e decisero di creare un’associazione con i pochi ragazzi che frequentavano l’oratorio. Dopo le difficoltà iniziali dovute soprattutto alla naturale diffidenza dei padri più anziani nei loro confronti tutto ha cominciato a filar liscio ed è nato il Gi-Fra!!!
I frati hanno ceduto il terreno per creare il campo da calcio. Per guadagnare i soldi necessari alle attività i tre frati andavano a cercare appartamenti da imbiancare, il denaro era poco, ma bastava comunque per comprare palloni e l’attrezzatura sportiva necessaria. Il Gi-Fra nei suoi primi anni era poverissimo, anche perchè aveva un’amministrazione del tutto autonoma. Gli unici soldi che entravano venivano dal lavoro volontario dei ragazzi con l’aiuto dei tre fraticelli ancora di primo pelo.
Da quando è nato il Gi-Fra si è cercato di riunire settimanalmente i ragazzi per farli discutere dei loro problemi: scuola, famiglia, religione e cuore. Sono sempre stati momenti di fondamentale importanza per la formazione cristiana degli iscritti al Gi-Fra, la cui attività non può e non deve ridursi ad una mera attività fisica. E’ stato fondato l’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi), che al Gi-Fra ha la sua sede vigevanese.
Sono state create altre strutture (Bar, teatro, ecc…), nate dalla constatazione che ormai l’oratorio, inteso nel senso tradizionale del termine aveva fatto il suo tempo e superati i suoi angusti confini si è creato qualcosa di veramente alternativo e a portata cittadina.
Dal 1977 dall’ultima settimana di Giugno, per cinque settimane, si radunano in convento circa duecento bambini che rimangono coi frati e con i ragazzi dell’associazione (che fanno da assistenti volontari), per tutta la giornata, dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio. La funzionalità sociale di una iniziativa di tal portata per una città come Vigevano è veramente enorme.
Quando a Padre Costantino è toccato, per obbedienza, di interessarsi alle missioni, i giovani si sono gettati a corpo morto, con entusiasmo nell’impresa: si è lavorato moltissimo, organizzato mostre e raccolte carta. La missione era situata nello Zaire Nord-Occidentale con tanto di ospedale e scuola. Da Vigevano partivano periodicamente medicinali, viveri, vestiti e soldi. … (continua)
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